Il coronavirus non si ferma, sembra inarrestabile, e manda l’oro in Paradiso, al livello più alto di tutti i tempi, sopra 1.900 dollari l’oncia, a 1.944 dollari, almeno per ora. “L’oro ha sfondato quota 1.900 dollari, ma il superamento della soglia dei 2.000 dollari l’oncia sembra solo una questione di quando, non di se”.

Lo ha detto Barani Krishnan, analista senior sulle commodity di it.investing, ricordando che tra i fattori di incertezza che stanno spingendo l’oro al top ci sono anche le tensioni tra Usa e Cina e la difficile discussione al Congresso sul quinto pacchetto di stimoli statunitense, che non si presenta per niente facile.

Tuttavia non c’è dubbio che il fattore principale resta le diffusione del Covid. Il bilancio dei casi di coronavirus a livello globale ha superato la soglia dei 16 milioni. In Brasile si contano oltre 50.000 casi al giorno, negli Usa i contagi continuano a crescere e superano i 4,3 milioni, mentre i decessi sono quasi 150.000, di cui 91.000, il 68%, dopo le riaperture.

Anche in Europa, dopo l’illusione di poter vivere un’estate relativamente normale, torna la paura di una seconda ondata, specie in Spagna che, con quasi 1.000 nuovi casi al giorno, è al momento uno dei Paesi più colpiti dalla nuova impennata delle infezioni, tanto che la Gran Bretagna ha imposto la quarantena a chi torna dalla penisola iberica.

Insomma, l’avanzata del coronavirus non si arresta e innesta la corsa ai beni rifugio. L’oro in primis che, come ricorda Afp, sono 3 mila anni, dalle prime miniere degli antichi egizi, che è il bene rifugio per eccellenza e che, fino al 1971, è stato alla base dei sistemi monetari di tutto il mondo. Ora, come nota il Financial Times, l’oro avanza, mentre il dollaro arretra e, questa relazione inversa non è casuale.

L’oro avanza per l’emergenza Covid che negli Stati Uniti, la prima economia mondiale, rischia seriamente un deragliamento della sua ripresa economica, a causa del’impennata della pandemia e della necessità di riavviare in molti Stati i lockdown. Oggi l’indice del dollaro, che misura la valuta Usa rispetto a un paniere di diverse altre monete, è sceso dello 0,5%, al suo livello più basso da giugno 2018.

“Chiaramente il dollaro Usa viene davvero messo in discussione molto apertamente. La domanda è: se sei negativo sul dollaro, su cosa sei positivo?”, ha commentato al Ft, Robert Rennie, responsabile globale della strategia di mercato presso Westpac. “L’oro è l’unico mercato di attività che sta realmente riflettendo i maggiori rischi derivanti dall’aumento delle tensioni geopolitiche” aggiunge Rennie.

A proposito di dollaro debole, va ricordato che anche l’euro è schizzato sopra 1,17 dollari, al top da 22 mesi. Per la verità il rally dell’euro sul biglietto verde è cominciato circa una settimana fa, all’annuncio dell’accordo europeo sul Recovery Fund, il quale ha rappresentato un segnale importante per gli investitori, che hanno percepito l’area euro come più sicura degli Stati Uniti e hanno iniziato a scommettere sulla divisa unica.

Anche il petrolio ha iniziato a calare meno, per l’indebolimento del biglietto verde. Insomma, il record dell’oro è la punta dell’iceberg di una catena di eventi economici che sta cambiando velocemente lo scenario internazionale. Finora Wall Street ha retto bene al coronavirus, ma fino a quando durerà?

Le tensioni tra Cina e Usa non aiutano e il negoziato sugli stimoli al Congresso rischia di impantanarsi in una prolungata discussione estiva, mentre tra meno di sette giorni scade il sussidio da 600 dollari a settimana che finora ha aiutato i senza lavoro e ha puntellato i consumi Usa. Insomma, la prospettiva non è rosea. D’altra parte, quando il prezzo dell’oro vola, non è mai un buon segnale per l’economia.


Gentile Cliente ,

 

Sapevi che i metalli preziosi spesso aumentano a gennaio?

È successo in 14 degli ultimi 20 anni ad oro e argento.

Al platino, ancora di più.

È aumentato a gennaio per 17 volte dal 2000.

La performance passata non garantisce guadagni futuri, ovviamente.


In seguito alle tensioni nel golfo tra Iran e Usa che si riflettono sul prezzo del petrolio, anche i metalli preziosi hanno iniziato a crescere di valore.

Siamo a Cagliari

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e a Capoterra

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Richiedi un preventivo


Vendere dell’oro, specialmente se è la prima volta, è sempre un procedimento delicato. Sono molte infatti le domande che le persone si pongono, specialmente se è la prima volta che lo fanno.

La procedura di acquisto presso il compro oro Gross Oro Sardegna S.r.l. , è studiata nei minimi dettagli per mettere a proprio agio il cliente e per offrirgli una transazione precisa, chiara e trasparente.

Sono molti i negozianti che non forniscono alcuna spiegazione al cliente, controllano semplicemente il metallo; dopodiché dicono il prezzo di acquisto, lasciando il cliente con molti dubbi:

-avrò fatto la cosa giusta?
-era realmente la valutazione migliore che avrei potuto trovare?

Da noi tutto questo non succede, il cliente viene fatto partecipe di tutto il procedimento necessario a stabilire il prezzo finale dei propri preziosi.

La transazione di vendita prevede 5 fasi:

Fase 1:  Peso e primo controllo

Per prima cosa controlliamo il peso del metallo del cliente.

La nostra bilancia è posizionata a vista, è elettrica e certificata dalla

BILANCIA-COMPRO-ORO
Bilancia a vista per la massima trasparenza

camera di commercio. Ha il doppio display  in modo che anche il cliente può vedere e sopratutto ACCERTARSI del peso.

NON usiamo le bilance con i pesetti che sono molto poco chiare .

Una volta pesato il metallo, lo sottoponiamo ad un primo controllo solamente visivo, mediante l’utilizzo di una lente. In questa fase non utilizziamo né pietre, né acidi. In questo modo leggiamo all’interno degli oggetti tutti i marchi riportati, compreso quello della caratura‚ che comunque poi va accertata con altri strumenti.

Fase 2: Valutazione

Una volta terminato il controllo e stabilita la caratura degli oggetti, si passa alla valutazione economica, il nostro punto di forza e sopratutto  la caratteristica che più ci distingue dai normali compro oro.

Entrando presso il nostro negozio di via Francesco Cocco Ortu n. 95 a Cagliari oppure presso la filiale di via Lampedusa n. 54 a Capoterra, la prima cosa che ci preme dire al cliente

è che se gli oggetti che vuole cedere hanno un valore intrinseco di molto superiore a quello della semplice valutazione relativa al valore del materiale (metallo prezioso) di cui sono composti, forse sarebbe meglio non venderli. Spesso vendere oggetti che hanno una pregevole  fattura e pietre preziose incastonate non è assolutamente conveniente.

Quando siamo certi che il cliente vuole disfarsi dei suoi preziosi, calcoliamo il prezzo da proporre in base alla quotazione reale di quel momento, questi valori non sono altro che le quotazioni dell’oro in tempo reale in diretta dalla borsa di Londra.

La quotazione dell’oro varia costantemente, ed in questo modo riusciamo ad offrire una valutazione sempre aggiornata.

Il fatto poi che il cliente la può vedere, oltre che a garantire la trasparenza dell’operazione, lo mette al riparo da tutta una serie di “trucchetti” che alcuni negozianti usano per ingannarli ( hai presente i compro oro che promettono di acquistare l’oro a cifre elevatissime?

Gross Oro Sardegna S.r.l. è il primo e probabilmente unico compro oro a Cagliari ad offrire questa trasparenza.

La valutazione vera e propria viene effettuata in questo modo:

Prendiamo la quotazione di borsa dell’oro in base alla caratura dei vostri oggetti che abbiamo appurato nel controllo preliminare, solitamente si tratta di oro 18kt.

Applichiamo una piccola trattenuta rispetto alla quotazione di borsa.

Come fare per conoscere la quotazione più alta in Sardegna?

Basta venire in sede a Cagliari via Francesco Cocco Ortu n.95, potete telefonare ai nostri numeri di telefono: 070.490801 — 347.0798964, oppure contattateci tramite whatsapp o tramite email a info@grossorosardegna.com, ricondando di specificare la quantità di oro che desiderate vendere.

Ricapitolando: mostriamo la quotazione di borsa, a seconda della quantità di metallo portato applichiamo una piccola commissione, moltiplichiamo il valore ottenuto per il peso dell’oro. Il risultato è la valutazione.

Se il cliente è soddisfatto dell’offerta fatta,  si passa alla fase del controllo vero e proprio del metallo.

Fase 3: Controllo approfondito dell’oro.

Questo controllo è più approfondito rispetto a quello iniziale e serve per accertarsi che tutto il metallo portato sia effettivamente oro e della caratura stimata in precedenza.

Per effettuarlo usiamo degli acidi specifici e altri strumenti.  Questa fase può durare qualche minuto a seconda della quantità di oro, ma solitamente è piuttosto rapida.

Una volta controllato il metallo si passa all’ultima fase.

Fase 4: Compilazione documento di acquisto

NOTA BENE: Con l’entrata in vigore del decreto legislativo 92 del 05/07/2017 la procedura di compilazione e vendita è leggermente cambiata (ed è un po’ più lenta da eseguire).

Anche questa è una fase molto delicata, anzi per alcuni aspetti forse è anche quella più importante.

Foglio di acquisto

Prima di procedere al pagamento, la legge impone di registrare le generalità del venditore e di fare una descrizione dei gioielli venduti.

Questo è molto importante per prevenire il più possibile la vendita di oro di illecita provenienza.

Il compro oro Gross Oro Sardegna S.r.l. acquisisce e conserva le generalità del cliente nel massimo rispetto della normative sulla privacy.

Una volta stabilito il prezzo,  viene redatto un modulo di acquisto molto dettagliato in cui, oltre alle generalità del venditore, viene riportato una descrizione dei beni venduti, il peso degli oggetti ed il prezzo pattuito.

Una copia firmata di questo modulo viene rilasciata al cliente come ricevuta di vendita.

Anche se per legge un compro oro NON è tenuto a rilasciare una copia del documento di acquisto, noi di Gross Oro Sardegna riteniamo NECESSARIO rilasciare al cliente una copia per ogni acquisto fatto.

 

Ricevere (e conservare) una ricevuta della vendita effettuata è segno di serietà e trasparenza da parte del negoziante, e garantisce il cliente sulla bontà dell’intera operazione, inoltre lo mette al sicuro da tutta una serie di possibili rischi in cui potrebbe incappare non ricevendola.

Fase 5: Pagamento

Siamo arrivati alla fine!

L’oro è stato controllato e valutato, i moduli sono stati firmati… non resta che pagare!

Per legge è possibile farlo in contanti fino a 499,99€ (dal 05/07/2017 N.d.O.), per cifre superiori si devono usare strumenti di pagamento tracciabili come assegno o bonifico bancario.

separatoreQueste sono le 5 fasi con cui compriamo l’oro qui da Gross Oro Sardegna S.r.l..
Come sempre se hai dubbi o domande, se vuoi ricevere un chiarimento o una valutazione, puoi farlo nei seguenti modi:

-Contattarci telefonicamente allo 070.490801 oppure al 347.0798964 (anche whatsapp)
-venirci a trovare in sede a Cagliari in Via Francesco Cocco Ortu n. 95 fronte Mercato di San Benedetto
-venirci a trovare nella filiale di Capoterra in Via Lampedusa n. 54 fronte Centro Commerciale I Gabbiani
-mandarci una mail a: info@grossorosardegna.com oppure utilizzando il modulo di contatto.

Mostrami il percorso

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Può accadere di avere bisogno di liquidità e non voler chiedere un prestito per evitare di dover pagare rate e interessi per anni. In questi casi è molto più pratico vendere qualche gioiello o in alternativa un vassoio, delle posate o altri oggetti di argento massiccio, che ci è stato regalato ma non ci  piace più e giace dimenticato in fondo ad un cassetto da tempo.

Oggetti ingombranti ma comunque di valore e non vale la pena di uscire da casa per recarsi presso un Compro Oro se prima non abbiamo le idee chiare su quanto ci può fruttare l’operazione che intendiamo portare a termine. Molto più comodo rivolgersi ad un Compro Oro che disponga di un sito online.

In linea di massima, prima di vendere i propri oggetti preziosi, è consigliabile effettuare una ricerca accurata su internet per trovare la migliore quotazione di oro o argento valida per quel determinato giorno.

Per chi non conosce il mercato ricordiamo che il fixing dei metalli preziosi è comunicato a Londra, due volte ogni giorno, alla ore dieci della mattina e alle ore quindici nel pomeriggio, dal rappresentante ufficiale di un pool di Banche. Questo per quanto riguarda l’oro mentre per l’argento viene pubblicato una sola volta.

Non conviene fermarsi al primo sito visitato, anche se la quotazione riportata per oro e argento sembra molto conveniente. A volte, purtroppo, chi offre cifre troppo alte non agisce in perfetto accordo con quanto stabilito dalla legge.

Non sarà mai ripetuto abbastanza che il commercio dei metalli preziosi è soggetto a regole rigide proprio per la natura dei materiali trattati.

Meglio perdere qualche giorno in più che trovarsi nei guai per non aver seguito il giusto iter.

L’OAM Organismo degli Agenti e dei Mediatori, sul proprio sito, permette la consultazione online dell’Elenco degli Operatori professionali in Oro. Sulla pagina in questione si trovano i dati principali dei negozianti, ma è possibile accedere ad approfondimenti.

Generalmente il potenziale venditore, dovrebbe pesare il metallo prezioso che intende cedere, usando una bilancia precisa. Ricordiamo che l’oro si valuta a grammi, quindi una pesa persone non è molto attendibile, meglio una bilancia da cucina. Non dimenticare di controllare i carati, ventiquattro indicano l’oro puro, i gioielli indicativamente sono a 18 carati.

In secondo luogo effettua, come già accennato in precedenza, una ricerca su internet, tenendo conto della vicinanza alla propria abitazione, del ricavo che può ottenere e della serietà del negozio prescelto.

Per questo ultimo punto è consigliabile rivolgersi ai grandi gruppi presenti sul territorio il cui buon nome è certo senza ulteriori indagini.

La trattativa procede online, tramite la compilazione di un form e la formalizzazione di accordi tra i due contraenti, cioè chi compra e chi vende. Molto più facile a farsi di quanto possa sembrare.

Il cliente viene seguito in ogni passaggio

Il prezzo stabilito rimane fisso per un minimo di 24 ore, così che il venditore abbia modo di pensare a quello che sta facendo e decidere con calma se proseguire nella vendita o recedere.

Arrivati a questo punto le strade da poter seguire sono solamente due. La prima vede il cliente portare personalmente il proprio oro al negoziante, anche per permettere allo stesso di registrare le generalità del cedente come richiesto dalla questura e controllare l’autenticità dell’oro o dell’argento offerto e concludere in pochi minuti la compravendita.

Per alcune eccezioni è possibile prendere accordi con i Compro Oro o Banco Metalli per concludere la trattativa senza che il cliente si debba muovere da casa, ad esempio per oggetti di valore molto elevato, si potrebbe concordare il ritiro con appuntamento prefissato per la tutela della propria privacy.

Concluse le operazioni il venditore riceverà il dovuto come da accordi presi. Più facile di così!


Con la Legge di Bilancio 2017 verrà riformata la disciplina del mercato dei metalli preziosi, in particolare il D.P.R. 633/1972 articolo 17 comma 5 e la legge 7/2000 articolo 3 comma 4: si tratta di una norma che estende a tutti i metalli preziosi (ad esempio palladio, argento e platino) l’applicazione dell’inversione contabile prevista finora soltanto per l’oro da investimento e per il metallo giallo a uso industriale. Di conseguenza anche le transazioni commerciali riguardanti questi altri beni rifugio saranno esenti dal pagamento dell’IVA. Al tempo stesso la segreteria all’Industria ha predisposto insieme alla Banca centrale una legge specifica sulle attività dei compro oro che è stata avviata a breve all’iter legislativo. In questo modo viene disciplinato in maniera diversa tutto il settore riguardante la compravendita dell’oro vecchio e degli altri metalli preziosi usati sotto forma di gioielli e di oggetti di varie forme e dimensioni.

Questa nuova disciplina del mercato dei metalli preziosi si pone l’obiettivo di garantire la messa in atto di comportamenti a norma di legge delle varie attività commerciali, tutelando al tempo stesso sia i privati che decidono di alienare il proprio oro usato che il Fisco, combattendo l’evasione e il riciclaggio. Inoltre la liceità delle transazioni commerciali viene verificata attraverso il gran numero di controlli effettuati dalla Guardia di Finanza e dalle autorità di polizia competenti. Nei mesi e negli anni sono stati riportate varie volte notizie di questi accertamenti, che tuttavia hanno colpito con sanzioni più o meno gravi soprattutto i compro oro di piccole e medie dimensioni. Invece i grossi gruppi, sia i brand nazionali e internazionali diffusi su tutto il territorio che le reti in franchising con variabile ramificazione, non risultano colpiti da queste indagini in quanto, proprio per le loro caratteristiche e per la politica aziendale messa in atto, agiscono secondo normativa di legge e in maniera trasparente.
Grazie al fatto che i grandi brand di compro oro di Cagliari e Capoterra ottengono maggiori guadagni movimentando ingenti quantità di metalli preziosi queste realtà commerciali propongono alla clientela prezzi molto competitivi e allettanti e numerosi servizi aggiuntivi gratuiti. In questo modo, comparando le varie offerte e seguendo quotidianamente l’andamento del golden fixing, è possibile ottenere la maggiore quotazione possibile quando si vende il proprio oro usato. Un altro accorgimento molto utile consiste nell’usufruire del servizio Blocco prezzo online: si tratta di una soluzione messa a disposizione della clientela dai siti web di numerosi compro oro e banco metalli e che consente di proteggere la compravendita di oro vecchio dalle continue oscillazioni nel breve periodo del golden fixing. Infatti il prezzo dell’oro viene determinato presso la Borsa di Londra due volte al giorno (alle 10:30 e alle 15:00 ora locale) e quindi è applicato in tempo reale in tutto il mondo da qualunque operatore che tratti questo bene rifugio sotto qualunque forma. Di conseguenza è assolutamente frequente il ribasso oppure il rincaro della quotazione oro di alcuni centesimi nel corso della stessa giornata. Di conseguenza è possibile che quando ci si reca fisicamente in negozio per vendere i gioielli e oggetti di oreficeria il prezzo applicato sia leggermente inferiore a quello visto soltanto alcune ore prima. Per ovviare a questo problema e fornire maggiori tutele alla propria clientela molti compro oro consentono di bloccare la quotazione applicata alla propria transazione commerciale per le 24 o per le 48 ore successive. In questo modo si ha tutto il tempo per recarsi presso il punto vendita con la ricevuta che attesta la richiesta del servizio Blocco prezzo online e perfezionare la vendita.
Inoltre bisogna tenere a mente che quando si parla di oro usato si ha a che fare con leghe a base di oro: di conseguenza non si applica il golden fixing borsistico in quanto il valore si riferisce soltanto al metallo puro. Invece ogni operatore determina autonomamente la quotazione sottraendo una percentuale variabile al golden fixing. Di conseguenza comparare le varie proposte è fondamentale per ottenere la maggiore quotazione possibile.


Vendere il proprio oro usato è un’operazione estremamente facile e veloce da mettere in atto, tuttavia è necessario seguire alcuni accorgimenti basilari per poter realizzare il guadagno più alto. Per prima cosa bisogna tenere a mente che presso i compro oro è possibile vendere anche i propri gioielli rotti, non solo i monili interi e gli prodotti di oreficeria. In molti negozi è possibile vendere anche oggetti preziosi in argento. Si tratta di una soluzione molto diffusa per avere dei contanti in più per affrontare spese impreviste oppure fare nuovi acquisti: rientrano nella prima categoria improvvisi rincari nelle bollette energetiche. Invece la vendita di gioielli e oggetti di oro e argento può servire per finanziare l’acquisto di un nuovo cellulare, per pagare l’abbonamento in piscina oppure per poter rifornire il guardaroba in vista del cambio di stagione.

Per vendere ai compro oro è sufficiente presentare al commesso o all’esercente la propria carta d’identità o un altro documento valido in modo da assicurare il fatto di essere maggiorenni. Al tempo stesso serve per riportare i dati del venditore nel registro apposito e nella ricevuta di vendita. Più complesso risulta scegliere l’esercizio commerciale dove ottenere la valutazione migliore e che sia assolutamente affidabile e sicuro per quanto riguarda la transazione commerciale. Vediamo i punti da considerare:
affidabilità: nelle grandi città come Roma si ha un ventaglio di scelta più ampio, anche se le attività dove vendere il proprio oro usato sono diffuse in maniera capillare su tutto il territorio italiano. Resta comunque chiaro che nei centri più importanti la concentrazione è molto più alta e sono presenti anche negozi affiliati a brand riconosciuti. Sono questi i compro oro a cui bisogna fare riferimento, perché sono realtà commerciali di alto livello. Anche le reti di franchising sono sicure perché sono monitorate attentamente dalla società madre e devono rispettare tutta una serie di requisiti anche molto stringenti;
operatori professionali: si consiglia di rivolgersi a uno degli operatori professionali nel settore dell’oro che sono iscritti all’albo della Banca d’Italia. In questa lista sono presenti pochi compro oro, dato che su migliaia di negozi presenti in Italia ne sono registrati soltanto 400. Questi operatori devono essere società, mentre i soci e i dipendenti rispondono agli stessi requisiti di onorabilità e rispettabilità previste all’inyerno della normativa per le banche e gli istituti di credito. Per sapere quali siano i compro oro iscritti all’albo è sufficiente andare sull’apposita pagina del sito ufficiale della Banca d’Italia ed effettuare la ricerca per città oppure per ragione sociale. In questo modo si può effettuare una ricerca più o meno mirata;
prezzi applicati: quando si decide di monetizzare il proprio oro usato è necessario controllare quale sia la quotazione offerta rispetto all’attuale prezzo del metallo prezioso sulla Borsa di Londra. Inoltre bisogna tenere a mente che il suo valore varia anche di alcuni centesimi durante la giornata: infatti il fixing dell’oro, cioè il suo prezzo, viene determinato due volte al giorno (la mattina e il pomeriggio). Si consiglia di non fidarsi di valutazioni troppo alte, che non hanno attinenza con la realtà borsistica per due fattori diversi: da un lato ogni compro oro deve affrontare delle spese per conservare e fondere l’oro usato;
metallo puro e leghe: il prezzo in Borsa si riferisce al metallo puro, mentre i gioielli e gli oggetti di oreficeria sono in lega. Infatti il materiale aureo è troppo duttile per essere utilizzato allo stato puro e di conseguenza è necessario aggiungere leganti che lo rendino più resistente. Per questo motivo si parla di oro 18 oppure 14 carati a seconda della percentuale di metallo prezioso contenuta, rispettivamente 75% e 50%. Ciò vale anche per l’argento, ma in questo caso il contenuto di metallo pregiato è 925, 850 e 800 parti su 1000. Ovviamente una lega dove il contenuto di oro o di argento è maggiore ha un valore più alto; per questo bisogna considerare quale sia il titolo del pezzo da vendere.


L’oro, il metallo più prezioso: di color giallo, raro, duttile e malleabile. Conosciuto fin dal Neolitico come attestano scoperte archeologiche in Egitto, Grecia ed Etruria. Era impiegato per oggetti di uso personale, mobili, oggetti per la casa ed anche per la realizzazione dei primi lingotti. Venne usato per la coniazione di monete in Egitto, Siria, Grecia e dagli imperatori romani e bizantini. Nel Medioevo fu sostituito dall’argento. A seguito della scoperta dell’America e di nuovi giacimenti aumentò la produzione fino ad arrivare a quella che viene definita l’età dell’oro che portò ad usare l’oro per la coniazione delle monete nella maggior parte dei Paesi. Dopo la prima guerra mondiale e la crisi del 1929 si ebbe un forte ribasso del prezzo dell’oro che spinse gli Stati ad abbandonare il Gold Standard. Le banche centrali sono ancora dotate di riserve auree in modo da garantire le valute.

Dal 1919, la Borsa di Londra fissa un prezzo ufficiale due volte al giorno: il fixing. L’oro viene quotato al grammo o all’oncia troy (che corrisponde a 31,1035 grammi). Sono cinque i mercati più importanti per lo scambio dell’oro, il cosiddetto “Club of Five”: Samuel Montagu, Rothschild, Sharps Pixley, Mocatta & Goldsmith e Johnson Matthey.

Dal 1968 le oscillazioni del prezzo dell’oro sono numerose: nel 2011 viene venduto a 1900 dollari all’oncia.

L’oro è considerato un bene rifugio, ovvero a difesa del capitale, data la stabilità del suo valore rispetto all’andamento dei mercati. Proprio per questo motivo, era ed è ancora in uso regalare oro o meglio gioielli e monete per le nascite, le comunioni e ricorrenze importanti. Si stima che gli italiani abbiano in casa e nelle cassette di sicurezza tra i 100 e i 200 grammi per ognuno, che moltiplicati per i 60 milioni di abitanti della nostra penisola…

 

L’oro è un metallo molto morbido e quindi non può essere quasi mai usato allo stato puro ma viene legato ad altri metalli come l’argento o il rame. Il titolo delle leghe viene indicato in carati o in millesimi:

 

24 carati = oro 999% (presente soltanto sottoforma di lingotti)
22 carati = oro 916% (monete, ad esempio la sterlina)
21 carati = oro 900% (monete)
18 carati = oro 750% (gioielli, lingotti o gettoni d’oro delle vincite televisive)
14 carati = oro 585% (gioielli diffusi principalmente negli Stati Uniti e nel Nord-Africa)
9 carati = oro 333% (gioielli, molto diffusi in Inghilterra, e leghe dentali)

 

L’oreficeria viene creata, in genere, con la lega formata da 750/1000 parti di oro e 250/1000 di altri metalli in modo da rendere più resistente all’usura del tempo l’oggetto. In base all’utilizzo di un metallo piuttosto che un altro, si ottengono diverse colorazioni del gioiello:

 

  • L’oro giallo viene prodotto con 750 parti di oro, 120 parti di argento e dalle 130 alle 180 parti di rame;
  • L’oro rosso viene prodotto con 750 parti di oro, 45 parti di argento e 205 parti di rame;
  • L’oro bianco viene prodotto con 750 parti di oro e 250 parti di nichel, argento o palladio. E’ inoltre ricoperto da un sottile strato di rodio che ne garantisce la lucentezza ma con il tempo tende a sparire;
  • L’oro rosa è prodotto con 750 parti di oro, 50 o 65 parti di argento e 205 parti di rame;
  • L’oro blu è una lega di oro e ferro che grazie ad un procedimento termico dona la colorazione azzurrina;
  • L’oro verde viene prodotto con 750 parti di oro, 125 parti di argento e 125 parti di rame.

 

MONETE

Oltre all’oreficeria, possono essere acquistate e vendute anche monete d’oro, di diversi stati e di differenti pesi e carature. Di seguito una breve guida sulle monete più comuni:

 

  • Sterlina: durante il regno di Giorgio III il parlamento decise nel 1816 di adottare il gold standard e di abbandonare l’argento per la coniazione delle monete. Un anno dopo venne introdotta la sterlina con un peso di 7.98 grammi ed un titolo di 22 carati (916/1000). Da una parte veniva impressa il ritratto del re e dall’altra viene raffigurato San Giorgio che uccide il drago.
  • Marengo: è una moneta da 20 franchi introdotta da Napoleone nel 1801 e fu prodotta dal 1803 al 1815. Ha un peso di 6,45 grammi e un titolo di 20 carati (900 millesimi). Sulle monete veniva raffigurato lo stemma di Napoleone Bonaparte e dopo la sua caduta, il nome Marengo venne utilizzato per le monete con lo stesso valore dell’unione, come ad esempio le 20 lire italiane sulle quali era raffigurato Vittorio Emanuele II.
  • Krugerrand: questa moneta fu la prima a contenere un’oncia di oro fino. E’ ancora un legale mezzo di pagamento in Sudafrica e fu coniata per la prima volta nel 1967. Da una parte della moneta è raffigurato Paul Kruger (politico di fine Ottocento dal quale deriva il nome) e dall’altra parte una gazzella, simbolo del Sudafrica. Pesa 33.93 grammi ed ha un titolo di 22 carati (916/1000).
  • 50 Pesos Messico: emessa nel 1921 per il centenario dell’indipendenza del Messico, pesa 41.66 grammi ed ha un titolo di 20 carati (900/1000). Sulla moneta sono raffigurati, da un lato la Rappresentazione di Vittoria di Samotracia, e dall’altro un’aquila su un cactus con un serpente stretto nel becco.
  • 20 Dollari St. Gaudens: realizzata dallo scultore Augustus St. Gaudens su richiesta del presidente Theodore Roosvelt, questa moneta pesa 33,43 grammi ed ha un titolo di 20 carati (900/1000). Al dritto della moneta è raffigurata la Libertà con il sole che sorge alle sue spalle. Al rovescio viene rappresentata un’aquila che vola verso il sole. Nel bordo della moneta sono incise 64 stelle.
  • 100 Corone 1915: la Corona venne introdotta nel 1892 quando l’Impero Austro-Ungarico decise di adottare il gold standard. Il peso di questa moneta è di 33,87 grammi ed ha un titolo di 20 carati (900/1000). Da un lato è raffigurato l’imperatore Francesco Giuseppe di profilo e dall’altro lato è raffigurata l’aquila imperiale.
  • 50 Dollari Maple Leaf – Canada: i 50 dollari canadesi vengono coniati nel 1979. Da un lato è raffigurata la foglia d’acero simbolo del Canada e dall’altra parte il volto di Elisabetta II, di profilo e con corona. Pesa 31,10 grammi ed ha un titolo di 24 carati.
  • Nugget: coniata nel 1986 dalla Corporation Gold, società del governo. Un effetto bicolore del disegno sabbiato è una caratteristica che rende la moneta molto particolare. Su queste monete vengono raffigurate, da una parte l’effige di Elisabetta II e dall’altra, ad ogni conio, una figura di diversi canguri. Pesa 31,10 grammi ed ha titolo 22 carati.

Novità normative per i Compro Oro

Gentili clienti,
come forse avete sentito da notizie della stampa specializzata o dalle associazioni di categoria a cui siete iscritti, è stato pubblicato in data 20 giugno il D.lgs 92/2017 che disciplina gli adempimenti antiriciclaggio per tutti coloro che effettuano attività di compravendita/permuta di preziosi usati, anche se come attività secondaria (per esempio le gioiellerie).

Coloro che sono operatori professionali hanno già ricevuto ieri l’informativa relativa alle novità normative a loro riservate, ma tenete presente che se viene effettuata anche attività di compro oro, vige l’obbligo di soggiacere anche a questi adempimenti.

Per garantirvi l’adeguamento alla normativa e l’adempimento nel modo più rapido, semplice e automatizzato possibile, già da tempo siamo al lavoro per rendervi meno traumatica questa nuova incombenza.

Abbiamo già attiva una collaborazione con la società Studio Informatica, società leader nel settore, specializzata in strumenti antiriciclaggio ampiamente diffusi tra gli operatori finanziari che già dovevano soggiacere a questo tipo di normativa.

Le principali novità di questo decreto, che sarà in vigore dal 5 luglio 2017, sono le seguenti:

  • sarà necessario raccogliere dai propri clienti ulteriori informazioni rispetto a quelle attualmente obbligatorie ai fini antiriciclaggio
  • creazione di una scheda immodificabile per ogni operazione, che riporti i dati raccolti oltre che informazioni addizionali come la data e l’ora dell’operazione e la quotazione dell’oro, con integrazione della destinazione degli oggetti acquistati
  • divieto di pagamento in contanti per operazioni (anche frazionate) uguali o superiori a €500
  • obbligo di avere un conto corrente separato per le operazioni di compravendita di preziosi
  • iscrizione all’OAM
  • obbligo di mantenere la documentazione relativa alle operazioni e alle valutazioni per un periodo minimo di 10 anni in un archivio con garanzia di immodificabilità: questo adempimento sostituisce l’obbligo del registro dei beni usati previsto dal TULPS
  • obbligo della segnalazione di operazioni sospette

Potete trovare il testo del decreto sul nostro sito.

Vi aggiorneremo presto con eventuali informazioni addizionali che si renderanno disponibili e per concordare le modalità di aggiornamento del nostro sistema.