Vendere il proprio oro usato è un’operazione estremamente facile e veloce da mettere in atto, tuttavia è necessario seguire alcuni accorgimenti basilari per poter realizzare il guadagno più alto. Per prima cosa bisogna tenere a mente che presso i compro oro è possibile vendere anche i propri gioielli rotti, non solo i monili interi e gli prodotti di oreficeria. In molti negozi è possibile vendere anche oggetti preziosi in argento. Si tratta di una soluzione molto diffusa per avere dei contanti in più per affrontare spese impreviste oppure fare nuovi acquisti: rientrano nella prima categoria improvvisi rincari nelle bollette energetiche. Invece la vendita di gioielli e oggetti di oro e argento può servire per finanziare l’acquisto di un nuovo cellulare, per pagare l’abbonamento in piscina oppure per poter rifornire il guardaroba in vista del cambio di stagione.

Per vendere ai compro oro è sufficiente presentare al commesso o all’esercente la propria carta d’identità o un altro documento valido in modo da assicurare il fatto di essere maggiorenni. Al tempo stesso serve per riportare i dati del venditore nel registro apposito e nella ricevuta di vendita. Più complesso risulta scegliere l’esercizio commerciale dove ottenere la valutazione migliore e che sia assolutamente affidabile e sicuro per quanto riguarda la transazione commerciale. Vediamo i punti da considerare:
affidabilità: nelle grandi città come Roma si ha un ventaglio di scelta più ampio, anche se le attività dove vendere il proprio oro usato sono diffuse in maniera capillare su tutto il territorio italiano. Resta comunque chiaro che nei centri più importanti la concentrazione è molto più alta e sono presenti anche negozi affiliati a brand riconosciuti. Sono questi i compro oro a cui bisogna fare riferimento, perché sono realtà commerciali di alto livello. Anche le reti di franchising sono sicure perché sono monitorate attentamente dalla società madre e devono rispettare tutta una serie di requisiti anche molto stringenti;
operatori professionali: si consiglia di rivolgersi a uno degli operatori professionali nel settore dell’oro che sono iscritti all’albo della Banca d’Italia. In questa lista sono presenti pochi compro oro, dato che su migliaia di negozi presenti in Italia ne sono registrati soltanto 400. Questi operatori devono essere società, mentre i soci e i dipendenti rispondono agli stessi requisiti di onorabilità e rispettabilità previste all’inyerno della normativa per le banche e gli istituti di credito. Per sapere quali siano i compro oro iscritti all’albo è sufficiente andare sull’apposita pagina del sito ufficiale della Banca d’Italia ed effettuare la ricerca per città oppure per ragione sociale. In questo modo si può effettuare una ricerca più o meno mirata;
prezzi applicati: quando si decide di monetizzare il proprio oro usato è necessario controllare quale sia la quotazione offerta rispetto all’attuale prezzo del metallo prezioso sulla Borsa di Londra. Inoltre bisogna tenere a mente che il suo valore varia anche di alcuni centesimi durante la giornata: infatti il fixing dell’oro, cioè il suo prezzo, viene determinato due volte al giorno (la mattina e il pomeriggio). Si consiglia di non fidarsi di valutazioni troppo alte, che non hanno attinenza con la realtà borsistica per due fattori diversi: da un lato ogni compro oro deve affrontare delle spese per conservare e fondere l’oro usato;
metallo puro e leghe: il prezzo in Borsa si riferisce al metallo puro, mentre i gioielli e gli oggetti di oreficeria sono in lega. Infatti il materiale aureo è troppo duttile per essere utilizzato allo stato puro e di conseguenza è necessario aggiungere leganti che lo rendino più resistente. Per questo motivo si parla di oro 18 oppure 14 carati a seconda della percentuale di metallo prezioso contenuta, rispettivamente 75% e 50%. Ciò vale anche per l’argento, ma in questo caso il contenuto di metallo pregiato è 925, 850 e 800 parti su 1000. Ovviamente una lega dove il contenuto di oro o di argento è maggiore ha un valore più alto; per questo bisogna considerare quale sia il titolo del pezzo da vendere.


Novità normative per i Compro Oro

Gentili clienti,
come forse avete sentito da notizie della stampa specializzata o dalle associazioni di categoria a cui siete iscritti, è stato pubblicato in data 20 giugno il D.lgs 92/2017 che disciplina gli adempimenti antiriciclaggio per tutti coloro che effettuano attività di compravendita/permuta di preziosi usati, anche se come attività secondaria (per esempio le gioiellerie).

Coloro che sono operatori professionali hanno già ricevuto ieri l’informativa relativa alle novità normative a loro riservate, ma tenete presente che se viene effettuata anche attività di compro oro, vige l’obbligo di soggiacere anche a questi adempimenti.

Per garantirvi l’adeguamento alla normativa e l’adempimento nel modo più rapido, semplice e automatizzato possibile, già da tempo siamo al lavoro per rendervi meno traumatica questa nuova incombenza.

Abbiamo già attiva una collaborazione con la società Studio Informatica, società leader nel settore, specializzata in strumenti antiriciclaggio ampiamente diffusi tra gli operatori finanziari che già dovevano soggiacere a questo tipo di normativa.

Le principali novità di questo decreto, che sarà in vigore dal 5 luglio 2017, sono le seguenti:

  • sarà necessario raccogliere dai propri clienti ulteriori informazioni rispetto a quelle attualmente obbligatorie ai fini antiriciclaggio
  • creazione di una scheda immodificabile per ogni operazione, che riporti i dati raccolti oltre che informazioni addizionali come la data e l’ora dell’operazione e la quotazione dell’oro, con integrazione della destinazione degli oggetti acquistati
  • divieto di pagamento in contanti per operazioni (anche frazionate) uguali o superiori a €500
  • obbligo di avere un conto corrente separato per le operazioni di compravendita di preziosi
  • iscrizione all’OAM
  • obbligo di mantenere la documentazione relativa alle operazioni e alle valutazioni per un periodo minimo di 10 anni in un archivio con garanzia di immodificabilità: questo adempimento sostituisce l’obbligo del registro dei beni usati previsto dal TULPS
  • obbligo della segnalazione di operazioni sospette

Potete trovare il testo del decreto sul nostro sito.

Vi aggiorneremo presto con eventuali informazioni addizionali che si renderanno disponibili e per concordare le modalità di aggiornamento del nostro sistema.